Le avventure con la MATTA

 

 

Per la serie: “AVVENTURE CON LA MATTA” oggi trasmettiamo:

“Vacanze in Grecia”

La prima esperienza di vacanza in Grecia a bordo della Matta AR 51 *00552* si era svolta nell’ isola di Corfù, nell’ estate del 1983. Due amici di vecchia data, Franco Melotti e Franco Monforti, entrambi quasi trentenni all’ epoca, avevano iniziato le vacanze estive attraversando il casello di Bologna dell’ autostrada A14 alle 19,00 del primo di agosto, per arrivare al porto di Brindisi alle 8,00 del mattino successivo. Oltre 800 km. in undici ore consecutive di viaggio, alla velocità massima di 80 km/h, con cambio del pilota ogni due ore, brevi soste per i rifornimenti alla vettura e per le…necessità dei piloti! La Matta, completamente di serie a parte i pneumatici maggiorati, era carica di tutto quanto necessario per trascorrere un mese di campeggio in tenda, oltre ad una pesante scorta di parti di ricambio per la vettura.
Giunti al porto pugliese, i due compari avevano festeggiato il buon inizio di vacanza con caffè, cappuccino e…..innumerevoli tranci di pizza, quindi avevano caricato la fidata AR 51 sul traghetto diretto a Corfù e dopo poche ore di navigazione erano sbarcati sull’ isola greca. Iniziava così un intero mese di vacanza, vacanza vera, indimenticabile, che avrebbe lasciato indelebili ricordi ai due protagonisti.
Trenta giorni dopo, rientrata a Bologna, la fantastica vettura aveva percorso oltre 3.000 km, accumulati tra viaggi di andata e ritorno, oltre al mese di spostamenti sull’ isola, senza accusare alcun problema; durante la permanenza sull’ isola, infatti, solo un cerchio ruota aveva iniziato a manifestare piccole crepe in corrispondenza dei bulloni di fissaggio ed era stato sostituito.
Due anni dopo, agosto 1985, il mare della Grecia attrae nuovamente i due Franchi vacanzieri; questa volta hanno con loro anche le rispettive fidanzate, ma la Matta è sempre quella ed è pronta a ripartire per l’avventura in terra ellenica. La vettura ha ricevuto un piccolo ammodernamento: per consentire alle due gentili accompagnatrici di viaggiare più comodamente e dovendo caricare il doppio dei bagagli rispetto alla precedente avventura, sulla Matta è stato montato posteriormente un sedile fronte marcia, proveniente da un vecchio furgone Fiat 238 ed accuratamente rivestito di tela jeans. La ruota di scorta ed una tanica supplementare sono invece installate posteriormente, copiando la sistemazione adottata sulle Willys. I bagagli all’ interno sono invece installati in verticale sulle pareti laterali e posteriore, legati alla centina del telone come i salami al mercato. Per accedere al sedile posteriore, quindi, è necessario scavalcare i sedili anteriori e la paratia divisoria, ma in compenso, quando si è dentro ….. non si vede nulla fuori!

La cartina indica il percorso del viaggio intrapreso nel 1985, fino all'Isola di Thassos.


Il programma della vacanza è più ambizioso rispetto a due anni prima: si vuole raggiungere un’ isola ad est della Grecia, l’ isola di Thassos, a circa 80 km. di distanza dal confine con la Turchia, dove da qualche giorno li aspetta una coppia di amici, i quali hanno raggiunto l’ isola attraversando tutta l’ ex Yugoslavia. a bordo di una Panda 45 stracarica, con tanto di canoe sul tetto. E’consolante sapere che non solo quelli delle Matta sono matti!
Si parte sempre il primo di agosto da Bologna, questa volta il traghetto da prendere è ad Ancona, appena 200 km. di autostrada, una bazzecola rispetto alla volta precedente!

 


Imbarco sul traghetto ad Ancona

Il giorno dopo la Matta sbarca in Grecia ad Igoumenitsa, verso le 18,00 e qui inizia il dramma: uno dei due Franco (non saprete mai quale!) durante la programmazione del viaggio aveva suggerito di non fare il pieno in Italia prima dell’ imbarco, perché in Grecia la benzina costava meno, consigliando anche di tenere vuota pure la tanica di riserva, per riempirla più economicamente all’ arrivo. “Brravissssimo!”
Così, appena sbarcati, i mattisti si recano dal primo benzinaio, ignari che in Grecia proprio quella sera iniziava uno sciopero della categoria, sciopero che si doveva protrarre per alcuni giorni……risultato: niente rifornimento e disperazione!
La poca benzina nel serbatoio, appena un quarto, poteva però bastare per raggiungere la città successiva, Ioannina, onde per cui si decide di incamminarsi e raggiungerla. Ma una volta arrivati i nostri scoprono che anche qui lo sciopero è in corso ed a nulla valgono le preghiere dei poveri turisti per caso al benzinaio: no, niente benzina, non solo per lo sciopero, ma anche perché…..”la gente ci guarda”! Questo è ciò che sembra dire l’uomo, tra gesti, qualche parola incomprensibile e strane espressioni del viso. Ma cosa vorrà mai dire?
Parte allora un tentativo di corruzione: i mattisti sono disposti a pagare la benzina una cifra spropositata, pur di raggiungere il traguardo; hanno gli amici che aspettano, non c’è modo di avvisarli (San Telefonino…..non c’eri ancora!). Ottengono così una promessa dal benzinaio: il mattino dopo, di buon’ ora, prima che inizi il movimento degli abitanti locali che potrebbero capire le mosse, il furbo venditore di carburante ci farà il pieno al serbatoio, al prezzo decuplicato rispetto a quello normale! Praticamente come pagare oggi 10,00 euro un litro di benzina…….
Sarà di parola? La cifra è alta, ma non ci sono molte alternative.
A questo punto, cosa si fa mezzo alla Grecia, alla sera, in un paesino in sprovvisto di tutto, con la macchina carica di bagagli e senza benzina? Ovvio, si parcheggia appena fuori dalle case, sotto un bell’ albero e si cena con qualcosa portato da casa. E per dormire? Le ragazze, una appoggiata all’ altra, sedute sul sedile posteriore, un Franco sdraiato sui sedili anteriori della Matta, con le gambe a penzoloni fuori da uno sportello e l’ altro Franco dentro al sacco a pelo sulla nuda terra a fianco della vettura…. sotto un manto di stelle, come dice la canzone.

 


pernottamento sotto le stelle…. … risveglio…. … ed attesa del vorace benzinaio!

 

Il mattino dopo, fortunatamente, il benzinaio è di parola (e te credo! quando mai farà ancora un affare del genere?), arriva, riempie furtivamente il serbatoio e se ne va, accompagnato dall’ augurio dei mattisti di andare… dove sanno loro!
Il viaggio prosegue, il ritardo con gli amici è notevole, una dopo l’ altra vengono raggiunte le città previste sul tracciato, Stitista, Veria, si attraversa tutta Salonicco e dopo oltre 600 km. di strade normali, montagnose, poco trafficate, passando a nord della penisola Calcidica, ecco finalmente Kavala ed il suo porto, dove ci si può imbarcare sul traghetto che porta sull’isola di Thassos.


lo sbarco sull’ isola di Thassos

 

Finalmente sono arrivati, gli amici li hanno aspettati, nonostante un ritardo di quasi 12 ore sono rimasti sul porto in fiduciosa attesa e li accompagnano al campeggio scelto, bellissimo, ombroso, dove c’è spazio in abbondanza; infatti in una piazzola ci sta comodamente la Matta con a fianco la tenda. Si smontano il telone, la centina e gli sportelli, per un mese non serviranno mai, dato che fortunatamente il clima sarà sempre bello.

 


la Matta in spiaggia (si, va bè la Matta . . . ma è molto molto interessante anche la fuoriserie con carrozzeria bianca e capote nera in primo piano . . .!)

 

E così la vacanza inizia per davvero, ogni giorno si va in una spiaggia nuova, con la Matta ci si inoltra in ogni sentiero percorribile che possa raggiungere le rive del mare Egeo, esplorando continuamente gli anfratti; qui è tutto libero, con la mitica fuoristrada ci si diverte più che mai, senza problemi, in piena e totale libertà.




senza parole…

Per un mese intero si esplora tutta l’ isola, anche all’ interno, dove sulla zona montagnosa viene scovato anche un piccolo e sperduto convento, nel quale si è accolti con tanta ospitalità. Pochi giorni dopo, la stessa zona delle alture, gli stessi luoghi che erano stati attraversati sono invasi dal fuoco, un imponente incendio che brucerà a lungo, devastando tutto. Probabilmente quel convento è andato perduto, purtroppo, come tutta la vegetazione attorno. Durante quelle giornate di fuoco era impressionante veder cadere i lapilli dell’ incendio sulle spiagge anche a diversi km di distanza dal fronte del fuoco.


visita ad un convento


giretto in riva al mare Egeo

La vacanza prosegue, i luoghi sono bellissimi, ora sarebbe troppo lungo raccontare tutto, i ricordi si accavallano, ma i giorni passano in fretta, purtroppo, fin tanto che giunge il momento del rientro. Si devono percorrere gli stessi 600 km. dell’ andata, anzi parecchio di più in quanto è prevista una tappa intermedia per visitare la zona delle Meteore, nella quale si trovano antichi monasteri costruiti incredibilmente su altissimi pinnacoli di roccia, dove i monaci si ritiravano a vivere una vita da eremiti.
Dopo la visita ad uno dei monasteri si riparte, ma improvviso avviene l’ unico guasto alla Matta in tutta la vacanza: si rompe il tubo della marmitta, proprio in corrispondenza della flangia di collegamento col collettore di scarico; il guasto è fastidioso, ma per fortuna non impedisce alla vettura di proseguire il viaggio.
Per quasi 80 km. non si trova nessuna officina in grado di riparare il guasto, che oltre al fortissimo rumore provoca una temperatura infernale sulle gambe del povero pilota, il quale è costretto a viaggiare bagnandosi di tanto in tanto con bottiglie di acqua minerale. Finché, entrati a Salonicco, ecco il miraggio: un’ officina che espone l’ insegna Alfa Romeo! Il titolare miracolosamente conosce l’ italiano, avendo partecipato a numerosi corsi tecnici a Milano e, molto emozionato, dice di conoscere ogni particolare delle vetture Alfa del momento ma questa proprio non l’ ha mai vista. E’ dispiaciuto, si scusa, poi quando gli viene spiegato che la Matta ha già oltre 30 anni di vita (nel 1985) capisce e si interessa ad ogni dettaglio, dopo aver ordinato ad un paio di operai di provvedere a saldare il tubo di scarico. Promette che quando ritornerà in Italia si farà dare tutte le informazioni tecniche sulla Matta, caso mai ne tornasse a passare un’ altra!
Terminata la riparazione si riparte, anche questo incontro sarà un pezzetto di avventura che contribuirà a rendere la vacanza incancellabile.

La Matta *00552* raggiunge nuovamente il porto di Igoumenitsa, sul traghetto risale l’ Adriatico e poi da Ancona riporta tranquillamente a casa i felici vacanzieri, dopo aver percorso in tutto il mese oltre 4500 km. Non vedrà più (per ora) la Grecia, ma tre anni dopo, nel 1988, darà ancora grandi soddisfazioni, vincendo il Campionato Italiano Trial 4x4 di Coppa Csai.
Dal 1990 al 1993 verrà fermata e sottoposta ad un restauro completo e radicale, per riportarla alle condizioni in cui uscì dalla fabbrica nel lontano 1952, assieme a tante altre AR 51 destinate al Ministero della Difesa.
Ed oggi continua ancora a far divertire noi e chi, come si vede sotto, si sta già allenando per portarla a vivere ancora altre avventure……


 

 

 

 

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Cortina d'Ampezzo agosto 2007 nei pressi del Rifugio Duca d'Aosta